La Presentazione
del Progetto Humus: Scheda sintetica e
Diapositive
Da diversi anni in molti paesi europei, ma
specie in Italia, vi è una grande attenzione verso i “bambini di Chernobyl”.
Migliaia sono i bambini, provenienti, soprattutto, dalla Bielorussia (ma
anche dalla Russia e dall’Ucraina) che usufruiscono di periodi di
risanamento nel nostro paese per decontaminarsi dai radionuclidi assunti
attraverso i cibi contaminati.
Secondo gli esperti delle Nazioni Unite, la tragedia radioattiva legata
all’incidente di Cernobyl, sta entrando in un momento cruciale. Il peggio è
previsto fra il 2006 e il 2010 quando le conseguenze sulla salute di tre
milioni e mezzo di persone raggiungeranno il picco più alto e quando i
neonati ed i bambini del 1986 (anno dell’incidente) cominceranno a loro
volta a procreare: solo allora si potrà sapere se oltre al cancro,
all’abbassamento del livello immunologico della popolazione e a tutte le
patologie sviluppatesi dopo l’incidente, l’esplosione ha provocato anche
lesioni genetiche.
E’ drammatico rilevare il dato sui casi di cancro alla tiroide riguardanti i
bambini di Cernobyl. Entro l’inizio del millennio erano stati previsti 1500
casi, 6600 entro il 2006. Oggi, invece, superano già gli 11.000.
Le vittime di Cernobyl sono ormai 200.000 e si manifestano sempre più i
danni (cancri, leucemie, sindromi immunodepressive) legati alla persistenza
nel tempo delle bassi dosi di radiazioni.
La restituzione dei terreni alla situazione originaria comincerà solo fra
300 anni.
La realtà della contaminazione, nelle zone colpite dall’incidente nucleare,
è legata, in maniera diretta, all’alimentazione: il 70-90% della dose di
radiazione (derivante dal Cesio 137, dallo Stronzio 90 e in parte dal
Plutonio) passa direttamente dal terreno ai prodotti alimentari e da questi
agli esseri viventi.
Per tale ragione il progetto Humus si è posto l’obiettivo di creare in loco
forme di produzione agricola “pulita” coinvolgendo la popolazione in un
processo educativo sul “rischio alimentare”.
Il progetto ha scelto il luogo dell’intervento analizzando 180 villaggi
compresi in un range di radioattività da 15 a 40 curie per Kmq.
Spezzando, in un anello della catena alimentare, il circolo vizioso della
radioattività il progetto Humus vuole offrire una speranza concreta, per una
migliore qualità di vita, alle popolazioni residenti nelle zone contaminate.
Titolo: PROGETTO HUMUS-Intervento di cooperazione internazionale in campo
sociale e agricolo a favore delle popolazioni della Bielorussia colpite
dall’incidente nucleare di Cernobyl e costruzione di linee guida esportabili
ad altre realtà internazionali devastate da contaminazioni, disastri
ambientali, situazioni socioeconomiche riguardanti, prioritariamente, il
campo dell’alimentazione.
La Tematica: l’incidente di Cernobyl ha minato gravemente la vita quotidiana
delle persone che vivono nei territori contaminati, non solo sul piano
sanitario, ma anche su quello della qualità della vita (dimensione
economica, sociale, ecologica, alimentare, pedagogica, culturale). Affinchè
il ripristino e la ricostruzione possano essere reali e duraturi, è
necessario, da parte della popolazione residente, passare attraverso la
gestione della cultura del rischio e ad essa affiancare concreti strumenti
operativi.
Ambito di Intervento: “il rischio alimentare”: Il 70-90% della dose
assorbita di radiazioni passa direttamente dal terreno ai prodotti
alimentari e da questi agli esseri viventi.
Presupposto: partendo dall’analisi della catena alimentare, come fonte
primaria di contaminazione, è necessario verificare la possibilità di
intervenire positivamente su un anello della stessa per spezzarne il circolo
vizioso.
L’idea: l’anello su cui agire è il terreno. Sostituendo ad un substrato
contaminato (il terreno) un substrato pulito è possibile ottenere
coltivazioni non inquinate. Allo stesso modo è necessario intervenire sul
terreno sociale della gestione cosciente del rischio (comportamenti di vita,
crescita della cultura della radioprotezione, ecc.) per sviluppare
compiutamente una progettualità duratura e risolutiva.Obiettivi:
- In campo sociale: costruzione di percorsi pedagogici/culturali
riferiti al “rischio alimentare”, mediante il coinvolgimento di tutta la
popolazione di un villaggio altamente contaminato e delle sue strutture
(municipalità, soviet rurale, giardino d’infanzia, scuola, ambulatorio
ostetrico/infermieristico, casa della cultura).
- In campo agronomico: costruzione di serre per la produzione, in zona
contaminata, di colture (cucurbitacee, solanacee e composite) senza
l’utilizzo di terreno contaminato, attraverso le tecniche dei “substrati”
e del “floating system”.
Risultati attesi:
- Ripristino di condizioni per la miglior qualità di vita possibile
nelle zone più contaminate della regione di Gomel.
- Creazione delle condizioni culturali per la gestione cosciente del
rischio (consapevolezza del “rischio alimentare”).
- Svincolo delle coltivazioni orticole dalla contaminazione radioattiva
del terreno mediante la coltivazione fuori suolo.
- Sviluppo locale dell’autonomia gestionale e finanziaria derivante
dalla sperimentazione agronomica proposta.
- Coinvolgimento di istituti professionali agrari bielorussi.
- Impulso alle microeconomie di Kolchoz.
- Ottimizzazione dell’uso delle risorse destinate essenzialmente
all’alimentazione dei bambini.
- Esportabilità della sperimentazione agronomica in tutti i territori
interessati dalla contaminazione radioattiva (Bielorussia, Russia,
Ucraina).
Luogo dell’intervento:
- Serra “Decennale della Rivoluzione d’Ottobre” di Molciany – Sovchoz “Istok”
– Provincia di Recitsa - Regione di Gomel (Progetto pilota)
- Villaggio di Dubovy Log (15/40 Cu/Kmq) – Provincia di Dobrush – Regione di
Gomel (Progetto definitivo).
Beneficiari:
- Nel breve/medio termine: gli operai e le famiglie di Molciany e di
Dubovy Log (500 persone)
- Nel lungo termine: gli abitanti dei villaggi più contaminati della
regione di Gomel (200 serre di 2000 m2 per 60.000 abitanti).
Durata del progetto:
- Fase contestualizzata a Molciany e Dubovy Log (PROGETTO BASE): 5 anni
(inizio: 05.11.01; termine: 04.11.06)
- Fase della riproducibilità (GESTIONE ED AUTONOMIA LOCALE): senza
limiti temporali.
Promotori:
- LEGAMBIENTE SOLIDARIETA
- GRUPPO SISTEMA SPA – CESENA (FC)
- ASSOCIAZIONE AMICI DI SERENA - LODI (LO)
- CENTRO RICERCHE PRODUZIONE VEGETALI (CRPV) – CESENA (FC)
Coordinamenti
Nazionale:
MASSIMO BONFATTI
Via Chiffi 46, 10022 Carmagnola (TO)
Tel. 011/9716786 Fax 011/9729994
Tel. uff. 011/9719606
Cellulare 338/9396289
E- Mail:
bonfatti@progettohumus.it
Scientifico:
Dr. LUCIANO TRENTINI, Servizio produzione vegetali, Reg. Emilia Romagna
Dr. PAOLO PASOTTI, Centro Interprovinciale di Sperimentazione Agroambientale
“Mario Neri”, Imola (BO)
Dr. MASSIMO SCHIAVI, Istituto Sperimentale per l’Agricoltura, Montanaso
Lombardo (LO)
Dr. ROBERTO SOGNI, Agenzia Regionale Protezione Ambientale, sezione
provinciale di Piacenza
Prof. ENRICO CHELI, cattedra di Sociologia Comunicazioni di Massa, Siena
ANNA MAGI, pedagoga, Foiano della Chiana (AR)
Dr.ssa SILVANA BISOGNI, area programmazione e progettazione attività, camera
deputati Roma
Informatico/webmaster:
DANIELE GROSSI, Associazione Amici Di Serena per Progetto Humus, Lodi
I nostri partners
Partners Bielorussi:
-
COMMISSIONE DI CERNOBYL (KOMCERNOBYL), MINISTERO
SITUAZIONI D’EMERGENZA, REPUBBLICA BIELORUSSA
- ISTITUTO DI RICERCA DI RADIOLOGIA, GOMEL
- UNIVERSITA’ SAKHAROV DI MINSK
- ISTITUTO DI RICERCA DI MEDICINA DELLE RADIAZIONI
ED ENDOCRINOLOGIA, GOMEL
- KOLCHOZ DI MOLCIANY
- VILLAGGIO DI DUBOVY LOG
Partners Italiani:
- LEGAMBIENTE SOLIDARIETA’, ITALIA
- “GRUPPO SISTEMA”, CESENA
- ASSOCIAZIONE “AMICI DI SERENA”, LODI
- CENTRO RICERCHE PRODUZIONI VEGETALI (CRPV), CESENA
- CENTRO INTERPROVINCIALE DI SPERIMENTAZIONE
AGROAMBIENTALE “MARIO NERI”, IMOLA(BO)
- ISTITUTO SPERIMENTALE PER L’AGRICOLTURA, SEZIONE
DI MONTANASO LOMBARDO (LO)
- AGENZIA REGIONALE PROTEZIONE AMBIENTALE (ARPA),
SEZIONE PROVINCIALE DI PIACENZA
- ASSOCIAZIONE “MAI PIU’ CHERNOBYL”, LIMBIATE (MI)
- CATTEDRA DI SOCIOLOGIA DELLE COMUNICAZIONI DI
MASSA, DIPARTIMENTO STUDI STORICO SOCIALI E PEDAGOGICI DELL’UNIVERSITA’ DI
SIENA
Pareri favorevoli:
-
MINISTERO AGRICOLTURA REPUBBLICA BIELORUSSA
- MINISTERO PUBBLICA ISTRUZIONE REPUBBLICA
BIELORUSSA
- MINISTERO SANITA’ REPUBBLICA BIELORUSSA
- CONSIGLIO SUPERIORE AGRICOLTURA, REPUBBLICA
ITALIANA
- DIREZIONE GENERALE DELLE RISORSE FORESTALI MONTANE
E IDRICHE, REPUBBLICA ITALIANA
Adesioni:
- MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE FORESTALI,
REPUBBLICA ITALIANA
- MINISTERO AFFARI ESTERI, REPUBBLICA ITALIANA
- AMBASCIATA D’ITALIA, MINSK
- AMBASCIATA BIELORUSSA, ROMA
- COMMISSIONE AGRICOLTURA, SENATO REPUBBLICA
ITALIANA
- COMMISSIONE SPECIALE IN MATERIA D’INFANZIA, SENATO
REPUBBLICA ITALIANA
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